Premessa                                               
Il divagare :

per parlare, bisogna avere qualcosa da dire,
ma anche per scrivere.

Questo libro è stato ideato come divertimento e passatempo,
per quel che si può dire; da una passione sviscerata per la mia
lingua; il vernacolo romagnolo, parlata nel paese di Cervia,
che a mio avviso, dal 1600 ad oggi ha avuto pochi mutamenti
di rilievo.
Questa mia passione di  ricercatore, sia del passato che dalla
ironia scaturita di alcune memorie personali, volutamente
riscoperte in quest’ultimo decennio. Ho cercato di scriverle,
rivivendole, assaporando nel medesimo istante i colori ed
i sapori del nostro passato; sotto forma di luoghi e figure
riproposte fra aneddoti e modi di dire. Frammenti di un
passato perduto, ma ancora vivo nella mia mente, di un
mondo che non c’é più, affidandolo ad un presente sempre
più bisognoso di ritrovare la consapevolezza di sé.

                                                              Elvino Bertozzi

 

E’scórar:

Par scórar, bşógna avē’cvalcvël da dì, mó nénc par scrìvar.

Ste lìbar l’è stê ideê cóma divartimént e pašatémp,par cvèl
ch’us pò dì’, da ’na pašiôn šfigatêda par la mi lèngva; e’
vernacul rumagnôl, scórsa int e’ paēş ’d Žiria, che, a mi aviş,
da e’ 1600 fèna incù l’à avù puch cambiamént ’d rigliēv.
Šta mi pašiôn ’d rižērcador, sja de pašê che da la irunia
avnuda fóra da cvêlca mimöria parşunêla, vludi e scupērti
int sti ùltum diş ân. A j’ò Žarchê ’d scrìvli, rìvivèndli,
asavurènd int che méntar i culur e i savur de nòst pašê;
sóta fôrma ’d lug e quēdar riprupòst fra anédut e möd ’d di.
Şnužàja ’d un pašê ch’un esèst pió, mó ancôra viv int la mi
ménta, d’un mónd ch’un gn’é pió, afidèndal a un preşént
sèmpar pió bşugnôs ’d ritruvê la cunšapēvulèža ’d sè.
                                                                                                
                                                                     E.’d Bartòž